Sono brava eh, però...

martedì, marzo 21, 2006

21 marzo


Oggi 21 marzo, è il primo giorno di primavera. Ma secondo voi con sto tempo si puo' parlare di primavera? Basta con questo inverno, non ne posso piu'...voglio il sole, il mare, le belle giornate!

giovedì, marzo 09, 2006

Arresto!

Era gia' un po' di tempo che non mi facevo del ridere come ieri sera. Serata della festa della donna. Siamo in sette,quindi prendiamo due macchine. Andiamo in pizzeria e dopo un' attesa estenuante finalmente si mangia! Ad un certo punto una fanciulla (la nuova Victoria Cabello) ci abbandona,cosi' rimaniamo in sei con una sola auto! Che fare?Elisa ci carica tutte sulla sua macchina familiare...ma voi direte la sesta non ci sta...invece no,la povera Clara ha dovuto stare nel bagagliaio!Troppo ridere...
Fortunatamente al solito posto non c'era nessuna pattuglia,ma noi potevamo sempre nascondere Claretta col telo del bagagliaio!!!

martedì, marzo 07, 2006

L'albatros

(1821-1867) L'albatros, la metafora del poeta



Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage prennent des albatros, vastes oiseaux des mers, qui suivent, indolents compagnons de voyage, le navire glissant sur les gouffres amers. A peine les ont-ils déposés sur les planches, que ces rois de l'azur, maladroits et honteux, laissent piteusement leurs grandes ailes blanches comme des avirons traîner à côté d'eux. Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule! Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid! L'un agace son bec avec un brûle-gueule, L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait! Le Poëte est semblable au prince des nuées Qui hante la tempête et se rit de l'archer; exilé sur le sol au milieu des huées, ses ailes de géant l'empêchent de marcher.


Spesso, per dilettarsi, gli uomini della ciurma catturano gli albatros, grandi uccelli marini che seguono, indolenti compagni di viaggio, la nave che scivola sugli amari flutti . Appena deposti sulle assi della tolda questi re dell'azzurro, maldestri e vergognosi lasciano pietosamente le .grandi ali bianche trascinarsi come remi accanto a sè. Quant'è'è goffo e fiacco questo viaggiatore alato! Lui, prima così bello, quant'è comico e brutto! Uno tormenta il suo becco con un mozzicone acceso, l'altro mima, zoppicando, l'infermo che volava. Il Poeta assomiglia al principe delle nubi che sfida la tempesta e sbeffeggia l'arciere; esiliato al suolo in mezzo al baccano le sue ali di gigante gli impediscono il cammino.
Charles Baudelaire